Sinoué Gilbert - 2005 - La regina crocifissa by Sinoué Gilbert

autore:Sinoué Gilbert [Sinoué Gilbert]
La lingua: ita
Format: epub, mobi
Tags: Fiction, Historical, Literary
ISBN: 9788854510371
Google: dHDbCgAAQBAJ
editore: Neri Pozza Editore
pubblicato: 2015-05-18T22:00:00+00:00

La vita è dunque fatta solo di scelte: stare dalla parte del dovere o seguire ciò che il cuore suggerisce? Vivere nel gregge o sopravvivere da solitario? Serrare in una cotta di maglia i nostri impeti e le nostre sfacciataggini, o spingere il cuore allo scoperto?

Ines...

Gola di cigno, dove sei stasera? Che stai facendo?

Ines, seduta accanto al camino, tendeva le mani verso il fuoco. Non aveva mai avuto tanto freddo.

14

Un sole rosso disegnava strisce di sangue sulle uniformi dei cavalieri che si erano fermati a pochi passi dall'accampamento di fortuna drizzato da Massala e don Pedro. I due uomini dormivano ancora, avvolti nelle coperte di lana.

Non avevano sentito nulla.

Il comandante scese da cavallo e si avvicinò all'Infante.

«Mio signore...» Il principe si sollevò, ancora intontito dal sonno.

«Che volete da me?» «Mi manda Sua Maestà».

Anche Massala si era svegliato e aveva subito riconosciuto uno dei luogotenenti di Alfonso IV.

«Bom dia, Sancho».

L'uomo rispose al saluto con un vago movimento del capo e si rivolse ancora all'Infante.

«Sua Maestà mi ha incaricato di ricondurvi a Montemor».

«Non voglio nemmeno discuterne!» «Pur tuttavia, mio signore...» «Mi hai sentito? Non verrò con voi».

Il soldato gettò un'occhiata imbarazzata a Massala, come per chiedere il suo aiuto. Il berbero gli rispose con un gesto di impotenza.

Pedro stava in piedi. Si sistemò i vestiti, poi si rivolse al luogotenente: «Sancho. Ti chiami così, vero?» L'uomo annuì.

«Ebbene, Sancho, tu farai dietrofront e dirai al re che, per il momento, non ho intenzione di rientrare».

«Ma...» «Che altro?» «Sua Maestà non è più a palazzo: è andato verso sud e in questo momento non dev'essere molto lontano da Al-coutim».

Pedro spalancò gli occhi.

«Alcoutim? Ma è a una cinquantina di leghe da qui! E perché?» «Siamo stati informati che dei dissidenti nasridi si sono infiltrati nell'Algarve. Vostro padre è partito per affrontarli».

Un certo turbamento apparve sul volto dell'Infante. Tacque un momento prima di dire: «Questo non cambia niente. Lo informerai quando tornerà».

Il soldato aprì la bocca per protestare, ma Pedro fu più veloce: «Qualche problema, tenente?» «Il punto è, mio signore, che ho degli ordini. Sua Maestà...» «Capisco perfettamente, ma è inutile insistere».

«Signore, ve ne prego, dovete seguirci».

Pedro squadrò il soldato: «Altrimenti?» Vi fu un silenzio imbarazzato.

Si era alzato un vento freddo che sollevava spruzzi di schiuma, sbattendoli violentemente contro il fianco delle falesie.

L'Infante apostrofò i soldati che osservavano la scena.

«Fratelli miei! Pensate forse di arrestare l'Infante del Portogallo come se fosse un volgare delinquente?» Per tutta risposta gli uomini fissarono il suolo, mentre un cavallo s'impennava, subito controllato dal suo cavaliere.

Pedro si rivolse al luogotenente: «Tutto ciò è stupido. Torna da dove sei venuto. Mi assumo io la responsabilità di difenderti davanti al re, te lo prometto».

Il soldato esitava ancora.

Allora l'Infante fece un balzo all'indietro e sguainò la spada.

«E allora? Che facciamo? Credi davvero che sarebbe saggio batterci?» Massala si pose al fianco del padrone impugnando la daga.

Il luogotenente ebbe un'espressione più di rimpròvero che di spavento.

«Mio signore, siate ragionevole. Rinfoderate la vostra arma.

Anche tu, Massala»..

Poi aggiunse: «Vi ho visto nascere, don Pedro. Preferirei vedere la mia mano disseccarsi che sguainare la spada contro di voi.

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